lunedì 14 gennaio 2008

Aspiranti satiri


  • "Eros è il nostro re, colui che ci guida e ci governa"
    Plutarco, Amatoriae narrationes, 963c

  • La piena e naturale accettazione dell'atto sessuale in sé, un tabù che permane ancor oggi, non volevano dire però perdita di controllo e sfrenatezza: queste – significativamente - erano caratteristiche di personaggi semi-umani come i satiri
    Electa, Eros, il più potente degli dei
Sono inebrianti i contatti di questi giorni. Sto parlando colla donna di una coppia. Hanno sperimentato entrambi dimensioni eccessive, estreme del sesso. Alcune. Non tutte. Il loro cammino non è facile, hanno i loro problemi, di asimmetria, in un certo senso. Ma è un'asimmetria non così radicale, spero, come la nostra.
Quasi una dimensione divinatoria. E io percepisco, l'energia cosmica, l'entusiasmo, il dio in te, in loro. Il cuore galoppa., le emozioni scalpitano nel plesso. Ascolto cantastorie.
Imprese epiche, di aventure laide in cui si sprofonda nel più alto che c'è.
Sono persone in carne ed ossa. Esistono. Lavorano, hanno le loro professioni, cultura raffinata, educazione rigorosa.
Percepisco la curiosità, la dimensione esplorativa, di ricerca. Mi intriga oltre ogni limite. Ho detto loro che se riusciranno a mantenerla viva questa tensione, se troveranno una comunanza di desideri ed intenti, sarà un collante straordinario, li  renderà soavi, intimi.
Ed è stupefacente, parlare con spontaneità di eccessi così laidi che sublimano nell'arte, nella divinità. Eros. O nella semi divinità. Che a me mi piace pure di più, è umano un po' ma non troppo.
Mi sento, sono, un pischello, io non ho quasi nulla da raccontare. Ascolto coll'anima.
Pippe mentali sia pur prossime all'arte. Per quanto elegante la voce, la testa forbito e sessuale, per quanto vispo lo spirito e armonioso l'accordo delle note, è ancora tutto prossimo all'illusione, all'infatuazione dell'idea.
Van bene anche questo, quando raggiunge vette si eccelse.
Un primo incontro, in tre, quello sarà un prossimo passo.
A lor piacendo.

Dionisio e satiro

5 commenti:

  1. Devo rifletterci...

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  2. x melavvelenata:

    x Ggioia:

    Buone riflessioni

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  3. Ho riflettuto.

    Credo che i tuoi desideri, leciti e degni di rispetto come qualsiasi umano desiderio che non dimentichi il dovuto rispetto per l’altro, presuppongano l’esistenza di un rapporto di coppia basato sulla profonda complicità. Una complicità assoluta e di sostanza, vera e viva e non fatta di parole. Non escludo che esistano rapporti di coppia così, e neppure escludo che quello che stai vivendo possa esserlo.

    Mi sento di dire però, che non riesco a vedere l’amore contemplato nell’elenco dei sentimenti che possono convivere coi i tuoi comunque leciti impeti.

    Ma, questo, è solo un mio personalissimo punto di vista. Quello di una donna che, quando ama veramente, non prova il benché minimo impulso sessuale verso un altro che non sia il suo uomo.

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  4. > non riesco a vedere l’amore contemplato nell’elenco dei sentimenti

    > che possono convivere coi i tuoi comunque leciti impeti



    La visione non c'è nei primi mesi, quando un rapporto d'amore è al massimo della tensione, della esclusività spontanea.

    Dopo un anno è diverso

    Dopo due anni è più diverso.

    ...

    La percezione dell'amore cambia col tempo.

    Per me c'è sempre stato, fin dai primi mesi. Il gioco erotico e quello di gruppo, nella fattispecie, è solo una vitamina, un eccellente concime per il giardino.

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