lunedì 17 ottobre 2011

Jobs, Steve. RIP!

L'isteria per la morte di Steve Jobs proprio non l'ho capita. Da queste parti un tot di tipi hanno sclerato portando fiori e lacrime al... negozio della Apple (questi sono proprio rimbecilliti!).
Dal punto di vista del bilancio planetario, Jobs è stato una sciagura che ha implementato un consumismo pseudotecnologico (capirai che passi avanti per l'umanità poter scegliere la fotina scorrendo un dito su un visore) ben inculcato in centinaia di milioni di Homo parassitari-consumisti resi dipendenti. Metà degli indignados che solevano "rivendicazioni salariali" in realtà spendono in i-cazz e i-minch il loro reddito, sottraendo denari al sostegno del cibo ecologico locale (sostegno alle piccole imprese condaine di vicinato), speperandoli nella nuovissssima e meravigliosa ultima versione di -scem 4punto5punto6punto7.
Il consumismo in questo caso più o meno tecnologico corrisponde a terribili regressioni inculturali e del sapere. Sapere come si usa un GPRS ma ignorare settentrione da ponente è robba da poracci un po' coglioni.
Jobs ha avuto il pregio di smascherare la stupidità collettiva, gregaria e un po' isterica delle masse umane. Al costo di devastazioni ambientali (consumo di risorse e inquinamento) e culturali (imbecillizzazione collettiva di massa). Francamente penso che sia meglio che sia schiattato prima che i suoi stimoli potessero scatenare insostenibili ulteriori disastri di massa.
A me le Golden Delicious e altri insulsi e gonfiati ibridi statunitensi di mela pompati e chimici mi fanno cagare.
Preferisco le mele antiche e sono sempre più fiero del mio cellulare minimalista da ventinove euri!



Rosa Romana

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