lunedì 16 gennaio 2012

E sapevamo tutto

Ieri ce ne siamo andati, il mio bipedone io e altri cari amici con figli - uno dei quali amicissimo di UnRagazzino, eheh, bisogna essere o no un po' furbacchioni? - su un monte a 20' da casa. Borghi splendidi di fine ottocento abbandonati - sarei radicale in questi casi: non manutieni una struttura così e la lasci andare in malora? te la esproprio subito, proprietà privata o meno conta un tubo - panorami pazzeschi, su per il bosco fino all'altopiano-vetta, poi grotte e formazioni vive di travertino ora con dei ghiaccioli pazzeschi a mo' di stalattiti, una fantasmagoria della natura e di ambienti umani ottimamente inseriti in essa.
Sopra un panorama pazzesco con sole caldo e azzurro sopra, brezza gelida e, a nord, il nero multistrato, pazzesco c'erano almeno un paio di strati ben distinti oltre allo spesso tortone grigiastro di quota inferiore - della periferia costipata padana.
Mi mette tristezza e un brutto senso di ineluttabile impotenza vedere come stiamo letteralmente massacrando, rendendo tossica, ostile alla vita e quindi invivibile per noi Homo, questa piccola scialuppa, l'unica che abbiamo, un punto infinitesimo in mezzo al nulla dell'universo. E il contrasto con la bellezza stupefacente di ambienti naturali e di piccoli borghi preziosi esalta ancor la percezione dell'abbruttimento generale e questo senso di distruzione tumorale inarrestabile. E sappiamo tutto. Cazzo di mondo lasciamo ai nostri piccoli?


5 commenti:

  1. non sapremmo mai (MAI) rinunciare a ciò che è causa dell'inquinamento

    RispondiElimina
  2. Leggevo qui... stessa solfa, in scala 30 o 40 volte maggiore.
    Ed è solo una delle migliaia di forme di inquinamento.

    Non sapremmo...
    Non sapremo...

    In realtòà possiamo già usare l'indicativo presente e passato.

    In realtà io non sono di quelli che dicono che sia necessario tornare a vivere come i trogloditi.
    Il paradosso è che il modello attuale è un modello rozzo, che causa un sacco di problemi, altamente inefficiente e basato su non-sense e sprechi colossali.

    Quindi si potrebbe vivere molto meglio.
    Inoltre questo buen-vivir corrisponderebbe ad una riduzione cospicua di sprechi.

    Solo che...
    Ciò richiede l'adozione di buone pratiche generalizzate, scienza e conoscenza, dinamica mentale, il restauro di molte pratiche, passare dall'incultura del massimo profitto personale nel minimo tempo col massimo spreco-consumo di oggetti fisici
    alla cultura del massimo benessere personale, nel medio lungo termine col minimo lavoro e il massimo tuilizzo di pratiche ed usi di benessere, a partire da quello del corpo e dello spirito.

    Inoltre sarebbe necessario ridurre a ca. 2G il numero di Homo.
    Questo indubbiamente.

    In altre parole... utopia.
    Homo troppo Stupidus Stupidus

    RispondiElimina
  3. Ho sempre più l'impressione che stiamo facendo la fine della rana che nuova nella pentola che lentamente va in ebollizione. Ti accorgi che la temperatura sale, ma non è così drastica per reagire

    RispondiElimina
  4. Oggi, come solito sono andato al lavoro in bici. Il freddo pungente forse ha reso + sensibile il mio naso, non so, ma ho percepito tutti i miasmi della mio paese auto-centrico come quasi ovunque in Italia. E' stato veramente fastidioso. E io vivo in un paese medio piccolo senza congestioni di traffico.
    Parcheggiando la bici una signora arrivata in Mercedes coi tacchi mi ha fatto i complimenti per il coraggio nell'affrontare il freddo. Gli ho risposto che li merito, non ci vuole coraggio, è semplice! Lo fanno signore di 80 anni tutti i giorni, anche quando piove...
    _zzzz

    RispondiElimina
  5. Ma grande _zzzz, eccoti qui, bella sorpresa!! :)
    Guarda, tocchi il punto giusto.
    Non c'è assolutamente nulla né di complicato né di tecnologico né di nuovo da scoprire o escogitare.
    La cosa paradossale è che molte persone, lustri addietro, adottavano quelle semplicissime pratiche ed ususanze che ora sono semplicemente state dimenticate o rottamate (col buon senso).
    Ad esempio, la nostra città capoluogo era un biciaio, ora i tortellini si sono squallidamente imborghesiti e debosciati e semplicemente si sono dimenticati, ziocanelurido, che si può fare qualche minuto in bici, per spostarsi.
    NON è difficile, NON è complicato, NON è tecnologico, NON è estremo, NON è burocratico, NON è costoso, cazzo, fatelo!
    Nulla.
    Lo fanno anche gli anziani di 80 anni che hanno una dinamica mentale 36 volte superiore a quelle di queste menticorpi statiche di coccio.
    Ciao caro

    RispondiElimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.