mercoledì 2 maggio 2012

Mollitudine italica

Gli italiani (gran parte degli) hanno una forte accondiscendenza alla mollitudine, ovvero alla mancanza completa di autodisciplina (essì che i latini avevano il motto "Vince chi si vince!").
  • La gestione dei rapimenti con la tendenza a pagare il riscatto che favorisce la preparazione di rapimenti successivi (recenti le tensioni con il Regno Unito in materia).
  • L'indebitarsi e il voler fare il passo più lungo della gamba (le isterie da cicale dei sinistri contro il giusto principio di pareggio di bilancio è solo apparentemente diverso dalla fallimentare gestione staticida craxiana-berlusconista orientata al debito e favorevole all'evasione fiscale, trent'anni di 'sto ciarpame hanno ridotto alla bancarotta le casse statali, dopo gli scempi fatti pure quelli precedenti).
  • Nel lavoro assisto quotidianamente a peggiori pratiche di anti ingegnerizzazione, a puttanate come componenti sensibili (critici) flessibilissimi  (oovero assai mollaccioni) di (tentativi di) sistemi in grande; ciò non è altro che l'idiozia di voler tentare di costruire una cattedrale con dei mattoni di burro o di gommapiuma fatti a spanne. Alla manifestazione dei problemi che ne derivano segue un affannarsi un po' inconsulto che cerca di rappezzare all'ultimo a livello sintomatologico problemi strutturali profondi.
  • Il mammisno dei genitori italiani (e le sacremamme italiche in primis) che terrebbero i poveri futuri bamboscioni sotto la campana di vetro a vita se potessero.
  • Il pressapochismo cialtronesco, molle, nel non considerare un problema un treno che arriva in ritardo, un problema un dipendente che in orario di ufficio va a fare la spesa, un workaholizzato che il fine settimana si piglia un'altra dose di drogalavoro oppure il manager con stipendi e liquidazioni da milionate di euri che regolarmente rovinano aziende (il pesce puzza in testa e in coda).
In generale differire i problemi, allontanare le difficoltà, debosciare corpo e spirito, rendere tutto molle e farlo con menefreghismo buonista e stupidino. Ma qualcuno pensa che così si possano affrontare la complessità, le difficoltà e le asprezze della vita? Continuate pure a dare la caramella zuccherosa al diabetico per consolarlo dei problemi dovuti alla sua malattia.

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