venerdì 14 settembre 2012

Braccia rubate alla critica

L'altro giorno leggevo un passaggio di Osho sull'ego e su come esso sia ostile, quasi incompatibile con l'eros; lo zio affermava che ciò che ci frega e che scambiamo per amore (che essenzialmente è un'unione mistica, divina a due di corpo ed anima e sentimenti e visione e..., insomma metteteci i sei livelli chakrali) senza esserlo, è la gratificazione del bisogno dell'ego di sentirsi importanti, necessari, desiderati, voluti.
Ed è terribile, irritante, ferisce quando ciò non avviene: in tal caso molte dinamiche vengono sgretolate dall'ego fuori controllo e l'amore viene demolito. Solo l'amore? No, spesso anche la propria dignità.
E' sufficiente che un giornalista faccia presente ad un politicastro che questi ha indossato una maschera "rivoluzion-aria"per ottenere ancora voti da qualche babbeo senza cambiare nulla nella sostanza ovvero che questi ha fatto poco o niente in questi vent'anni parassitando paesani e cittadini per rendere una persona che dovrebbe essere un critico intelligente un essere  abbietto, volgare, violento, patetico e, in definitiva, stupido.
E' terribile sentirsi dire che non si è più necessari, provoca reazioni esasperate sentire che si verrà messi da parte in quanto inutili o persino dannosi.

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