domenica 16 settembre 2012

L'ultimo vals

Siamo arrivati alle ventitre in quell'angolo perso della pianura estense. A riprendere il nostro rito di gratificazione dell'ego, di piacere, di abbandono ai sensi della musica e ai giri delle emozioni.
Son un po' arrugginito, i buchi degli ultimi due mesi e mezzo hanno tolto brillantezza e precisione ai passi. Così c'è spazio per l'improvvisazione e anche per gli errori. Rimane bello e ci troviamo bene, la tanghera tra le tue braccia ed io, sintetizzatore a tratti e buchi di passi ed emozioni argentine e cose nuove che escono, a volte goffe a volte con grazia inattesa che stupisce.
Non mi è piaciuto molto l'ambiente, prediligo un po' di più le milonga un po' artistoidi, scapigliate a quelle fighette.
Troppo fresco per ballare all'aperto, dentro energeticamente è più difficile, pesante.
L'ultimo vals ce lo siamo fatti fuori, noi due di due sulla via del parcheggio e di casa. Sotto le stelle, avevo gli anfibi io e il cappottino lei. Ed è stata una gioia pura e incontenibile quel vals. Per lasciare ad anima e corpo la memoria buona prima della malinconia.

Milonga de Gante 2

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