lunedì 6 maggio 2013

Abbraccio di cerate grondanti

Questa volta c'erano anche tangheracci e tangheresse (il 18 marzo dell'anno scorso, stesso giro, di sette non venne nessuno). La camminata (un po' da nonnetti, a dire il vero, ma essi temevano, i timorati del pedibus calcantibus dovevano un po' misurarsi ed è stato proprio tranquillo e semplice come avevo promesso loro) è stata bagnata e ... fortunata. Perché la prima metà è stata con qualche brontolio, fino a quel prato dove abbiamo saccopranzato perfino con un po' di sole e poi via sotto i brontolii via via più incazzerecci fino ad un rovescio violento.

Sotto una tettoia di una vecchia casina in pietra contadina, c'era la gallina che aveva fatto l'uovo e ce lo cantava e i rimorchi dei trattori, una cassa di piccole mele Rosa Romana e noi un po' bagnati ma anche felici di quel riparo sotto l'ira di giovepluvio numero due.
Quando siamo andati via, a era tornata la semplice pioggia, dalla piccola finestrella ci osservava una vecchia signora, col fazzoletto in testa, blu a fiorellini bianchi sopra i capelli argento, il grembiule a fiorellini e la camicetta da contadina. Allora in quel mare di mille verdi di tutte le intensità e gradazioni, con le guglie in arenaria davanti, il Panaro sotto, i ruscelli un po' obesi che cantavano andandosene a valle, le casi a torre e i piccoli borghi a far capolino qui e là, un mare di verdi colline, pascoli e boschi, pensavo al paradiso a ciò che Byron, Stendhal e Göthe trovarono quando attraversarono l'Italia da nord verso sud. Quel viso di anziana contadina uscito dagli anni quaranta per guardarti un po' ssospettosa di questi forestieri, nei tuoi felici anche di poter capire ancora una volta e respirare e camminare la Bellezza esprimersi nella Natura rigogliosa e nelle gemme degli artefatti umani in essa incastonati. Non certo i tumori edilizi templi abortivi di questa religione modernista che rincoglionisce, abbruttisce degrada (c'è qualche religione che non lo fa?), epoca di sfascio e distruzione del Belpaese. Anche se c'è qualche buona notizia, abbatteranno l'ecomostro alla Scala dei Turchi. Quanti milioni di brutture dovremmo demolire per tornare al Belpaese? Se ci penso c'è ancora  senso di vita e bellezza, forse raro, ma c'è.

Alla fine, _zzz, sono stato felice che i nostri passi sono stati accanto. Sono giorni felici per te e questo è molto bello pure per me, mi rallegro proprio. Quell'abbraccio, forte, noi bagnati, abbraccio di commiato nostro e da quel paradiso, un abbraccio di cerate grondanti che lo porto con me.


(via parks.it)

6 commenti:

  1. Belle ore, caro, quelle! Riabbracccccioti di nuovo fortemente.

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  2. E le tue parole le sanno rievocare meravigliosamente :-)

    _zzz

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  3. Ma tu al "giro della Pieve" ai sassi di Rocca Malatina 'c'eri l'anno scorso? Non ricordo, dovrei ravanare nella mail e non ho l'etichetta _zzz su quella pagina. Forse non c'era ancora.

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