sabato 31 agosto 2013

Un corpo due

Una delle cose che è lì da qualche giorno è stato l'incontro, martedì 20, con _uez, insegnante argentino (uno dei due) di _ren, la mia compagna di studi tangheri della scuola “dei colli”. Siamo andati in milonga in tre, parlando durante il viaggio in auto. _uez mi ha parlato delle differenze nel tango tra Buenos Aires e qui. Una sorprendente lezione de alma de tango, dell'anima del tango che io ho ascoltato parola per parola.
E' proprio sentimento, abrazo, ed entrare nell'anima della donna, anche assecondandone le iniziative, perfino rispettando i suoi errori, aspettandola se necessario, farla sentire protetta e desiderata in un abbraccio che contraddistingue il tango sulle rive del Rio della Plata. Tecnicamente non pochi italiani sono superiori a molti argentini, diceva _uez, ma quando una donna scopre come è il tango porteño, l'alma del Rio della Plata, nell'abbraccio, si innamora di quel tango che sei uno in due. E' stato breve quel viaggio, mezzora andando e mezzora tornando. E in via del tutto informale ed inaspettata ho avuto un corso completo sull'anima del tango, sullo spirito del tango.

Ier sera siamo andati a Ferrara, alla milonga del Buskers Festival, in piazzetta San Nicolò. Il tango all'aperto, nei centri storici, nelle serate tiepide ha un fascino al quale è difficile resistere. E' difficile resistere!? come cazzo scrivi, 'nOmo? come se avessi mangiato la scatola di valeriana!? Un fascino terribile, che ti ubriaca velenosamente e ti mette la 220 nelle budella.
Ascoltavo, nelle poche pause, i commenti dei profani (tra i quali un noto politico e compagna), incuriositi e pure stupiti, affascinati da quanto vedevano. C'erano donne bellissime ieri e anche bei tangheri (che è meno comune) e un buon livello e così i passanti rimanevano attratti sia dalla bellezza dei corpi ma pure dal mistero, dall'arcano di quella inspiegabile coordinazione, di quei movimenti così strani, quell'armonia di un_corpo_due che non si capisce come diavolo sia possibile che due si muovano così. Li sentivo borbottare dietro di me. Un passante ha proprio fatto un sacco di domande, stupito, a _ara batticuore che poi abbiamo riso tornando in auto di quelle domande tra l'incredulo e lo stupefatto.
E' finito tutto a mezzanotte, come la festa di Cenerentola, con quella tensione in pancia di non poter continuare, quell'arcano che cessava con le anime mai sazie di esserne partecipi.
Le tanghere della cricca in trasferta ieri dicevano che ballo come un artista (artisticamente) e mi ha dato grande gioia questo. 

Sono quasi tre mesi che mi trattengo e ho una voglia che sta diventando feroce, una tensione che faccio fatica a sostenere e son felice di alimentare questa brama.

Nel travisamento jazz, Astor Piazzolla lascia immutata però l'anima, lo spirito che in Otoño Porteño è quello che anima un_corpo_due.


6 commenti:

  1. ..Se mi permetti una battuta...Tocca a fa tutte ste cose pe conosce una ?...Ah, vabbè, le mie passioni sono diverse quindi cerco di farle diventare anche loro occasione di conoscenza ma parto svantaggiato, che funghi, erbe e fotografia naturale mi sa che hanno meno presa sul sesso dotato di utero...

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  2. 1) Franceschini che vi vedeva ? però....

    2) tre mesi che non trombi ????? :-(

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  3. Cosi' descritto il tango e' una vera metafora del rapporto uomo-donna inteso ai suoi massimi livelli di anima e fisicita'..forse e' proprio questo a creare quella tensione continua, quel volersi sempre migliorare e affinare per raggiungere, o almeno provare a farlo, la perfezione insieme...sarebbe bello se questo lo si facesse sempre nei rapporti tra le persone! Purtroppo..non sempre accade.

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  4. Le tanghere ti hanno fatto un bel complimento!

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  5. Dev'esser stato bello ascoltarlo parlare dell'anima del tango. Forse è proprio in quelle zone che lo si percepisce sul serio.

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  6. x Francesco:
    Veramente 'ste cose le faccio per il piacere del tango. Poi è chiaro che balli con delle donne, alcune pure straordinariamente gnocche, detto come va detto.
    Considera che sono due piani diversi. Delle belle donne che ho avuto tra le braccia, solo due (_ara la ferrarese, _ika mora di rovo) mi hanno fatto girare la testa, mi hanno preso (forse anche _ica la mora, ma con lei meno intesa intellettuale).
    Pensalo un po' come fosse per te, il piacere dell'osservazione naturalistica e botanica: potresti avere a tuo fianco alcune donne senza che esse ti prendano. Può essere?

    x Francesco:
    1)Michela De Biase è bella anche dal vivo. Aveva un viso tipo “piacerebbe tanto anche a me!”.
    2)Ahahah, quanto ho riso. Sto parlando di tango, son tre mesi che mi trattengo col tango.

    x Spirito Libero:
    La fisicità a volte diventa eccessiva, nel senso che c'è ma è trattenuta e così, quando riesci a ballare il tango, sublima in qualcosa di così straordinariamente sensuale e intimo, come sentire, abbracciati, il batticuore del partner, aspettare di sincronizzare il respiro. A quei livelli è un'espressione di tantra, è tantrico, senza alcun dubbio: diventi uno da due nel batticuore, nel respiro. E' di una intimità così tenera e dolce che a volte accade, in certe storie erotiche estemporanee , che non arrivi neppure a quei livelli.
    Anche questo è una metafora del rapporto amoroso: come non succede sempre nella relazione erotica tra un uomo ed una donna, non succede sempre neppure nel tango.

    x Sara:
    Gongolavo!
    Tu non sai come ho esultato, dentro, come ho goduto quando le ho sentite dire così.

    x LaDama Bianca:
    Sì, ho ascoltato ogni sua parola sull'anima del tango che esiste tra Montevideo, Buenos Aires e alcune città(dine) sull'estuario del Rio della Plata (mi ha citato i nomi, ma non li ricordo, il tango più che argentino è proprio rioplatense).
    In quelle zone molti tangher* lo ballano dalla tarda infanzia o dalla prima adolescenza e hanno un vocabolario quasi innato con cui esprimersi. Noi che lo apprendiamo più tardi e non in un contesto così genuinamente popolari come per la lirica in Italia nel secolo scorso, “nativo”, lo apprendiamo prima tecnicamente e solo poi, a volte, riusciamo a coglierne l'anima e a farla nostra. Anche qui lo percepisci sul serio, ma ci vuole tempo e non sempre succede (e penso che neppure là succede sempre, penso che succeda più o anche molto più frequentemente).

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