domenica 19 gennaio 2014

Opaco e disilluso - 2

(Opaco e disilluso)

Avremmo dovuto essere in sei o forse sette (invece che in cinque): avrebbe dovuto esserci pure A-Woman e forse AWKid.
Insomma le dico che avrei fatto il gulasch e la ghiottona si ingrifa subito un po'.

Vado a recuperare il bipede.
Devo venire a prenderti o vieni su in treno?
Maaa miii mooo vieni a prendermi papà.
Lo vado ad acchiappare il bipedone e un po' mi girano. Ti immaginavo sepolto di roba e invece solo lo zainetto ed una borsina? La prossima volta, pleaze, vieni in treno, che invece sì che io sono sepolto di cose da fare a casa e tra una cosa e l'altra mi va un'ora per venire a pigliarti.

Al ritorno ci fermiamo a casa A-Woman: il mio vuole parlare con AWKid, io le rinnovo l'invito.
[...]
Ma, non so se potrò venire perché devo accompagnare AWKid allo stadio.

Eh!?!?
Il signorino è munito di abbonamento dei treni, c'è l'autobus, arriva prima coi mezzi pubblici che...
Quindi esce 'sta cosa che sono cazzone ed egoista anche solo a pensare che UnRagazzo possa venire a casa in treno.
Qualche battuta ma avevo già una notevole rabbia placata dentro. Era di nuovo lì, lei come appendice della sua auto e del suo modo di non pensare completamente dipendente, in balia dell'auto.Come se questi anni fossero svaniti, come se avessimo litigato un'altra volta, ieri. Lui, lei, l'auto.
Ho chiuso con un “Io sono un egoista intelligente, tu sei ancora un'appendice della tua auto.”

Ero andato lì con buoni ricordi e voglia di averla a pranzo. Ed è bastata un solo scambio di battute per riportarmi con la testa per terra.
Vi siete beccati un po tu e A-Woman! Mi fa il bipede usciti da casa loro.
Se ci siamo lasciati qualche motivo si sarà ben stato.

E' come se del sale mi fosse stato messo su una ferita aperta giù fino al nervo.
La cosa che mi preoccupa è che io potrei pure trovare una che non è appendice lobotomizzata della sua auto, che non è “porto al mio figlio bamboccione pure l'acqua con le orecchie in ginocchio” ma poi avrà altre pare e considererà pare altre cose mie.
Due o tre stilettate a vicenda, un ottimo e velocissimo rimedio anti nostalgie per tornare, giustamente, opaco e disilluso, assai brillante e convinto della libertà scevra da queste logoranti lotte di coppia. Io non ho voglia di battaglie contro la stupidità e gli (idioti) usi comuni, men che meno con una (mia (ex)) donna.


16 commenti:

  1. Il problema non è la macchina o le pare o le donne. Il problema è il tuo volere il mondo fatto a tua immagine e somiglianza senza alcuno spazio per la volontà altrui diversa dalla tua. Perchè per te diversa dalla tua equivale a sbagliata.
    E' quello che ti ho sempre deto a proposito del tuo rapporto con lei: hai sempre avuto la pretesa di cambiarla, intendendo con questo, implicitamente, che così com'è non va bene. E invece le persone non sono da cambiare. Se ti stanno bene, ti stanno bene intere, così come sono, oppure le lasci andare. Non è smania di migliorare il mondo la tua, è solo applicazione di pensiero egocentrico e narcisista.

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    1. Alahambra, il pensiero evolve, matura con il tempo e gli stimoli dei commenti.
      C'è anche la questione del cambiamento personale (in coppia), no!?

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  2. Uhm
    Interessante sta cosa: non c'è mai limite per farsi del male...e vedo che pure te non ne sei immune.

    Auto-treno...bah io ho il mio pensiero.
    Di più
    Mi piacciono le vie di mezzo
    Non capisco gli estremismi ..ossia sono tollerante ai gusti/idee altrui, ma poi conduco la vita a modo mio.
    Col sorriso (raro mi manchi )

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  3. x Alahambra:
    Ho concluso con "La cosa mi preoccupa". Non sono così stupido da non accorgermi di certi miei limiti/nervi scoperti e di questa cosa di essere, col tempo, sempre meno incline a contenere/dissimulare/lasciar correre/fingere/ignorare/assecondare/mediare.
    Le persone non sono da cambiare.
    E' un'affermazione assai saggia, Alahambra.
    E ti ringrazio anche per questo tuo stimolo filosofico.
    Pure io ho poca voglia di cambiarmi.
    Egocentrico e narcisista.
    Mah, non so.
    C'e' un treno che passa all'ora giusta, con il 20 arrivi a pochi passi dallo stadio, ci arrivi in meno tempo, con meno soldi, stando lontano dai casini del traffico pre partita, ti puoi godere pranzo e invito.
    Cosa c'e' di sbagliato? egocentrico? narcisista?
    Dal punto di vista razionale nulla. Forse molto da quello psicologico.
    Se ascolto le miei emozioni dico che ho riivissuto quell'odio che nutro per gli atteggiamenti acricitici, condizionati.
    Forse anche narcisismo, perché mi irrita che una persona che ho molto amato e alla quale voglio ancora bene, una persona che fu a mio fianco, sia caratterizzata da un atteggiamento che aborrisco, che io trovo allucinante.
    Una persona (una volta) al ... mio fianco.
    Forse qui c'e' un po'di narcisimo ferito: la disistima così accentuata per un tuo (ex) partner quasi fossi tu.

    x En Joy:
    Allora, se uno esce dal limbo della beata solitudine si confronta con la prossima/il prossimo. Giustamente Alahambra dice che non si puo' pretendere di incontrare una copia di se stessi.
    Ma non e' cosi' facile, non e' cosi' facile non farsi del male. Perche' se assecondi poi le tensoni si accumulano e logorano col tempo.
    Giustamente non ci sara' mai il/la partner perfetta. Bisognerebbe avere la saggezza di un bilancio complessivo. Praticare le vie del giusto mezzo. Forse io non ce l'ho 'sta saggezza, o 'ho persa o mi sono accorto, dopo anni, di non averla.
    Io mi chiedo perche' sia finito con due appendici di auto, la madre di mio figlio e pure A-Woman. M<i piacerebbe capire se esiste una qualche spiegazionie psicologica.
    C'e anche dell'amor proprio: secondo me il fatto che AWKid fosse andato allo stadio con i mezzi, oltre a renderlo autonomo (ad A-Woman ho spiegato che una volta il bipede non voleva andare assolutamente in treno e che ora non vuole piu'andare a scuola neppure per un tratto in auto... ma poiche' ella non voleva ascoltare impegnata come era a darmi dell'egoista nazista, non ha neppure colto questa testimonianza).
    Purtroppo qui non c'eano vie di mezzo: se avesse voluto pranzare con noi suo figlio sarebbe dovuto andare con i mezzi pubblici (treno & bus).
    Alla fine lei ha condotto la sua vita, io la mia.
    Cosi' l'intolleranza di ciascuno e'aumentata un po'.
    Sorrido ma non so se va bene.

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    1. Sì capisco.
      Ma a me lascia perplessa a volte sta cosa: la vita è una.. ti rendi conto che la maggior parte del tempo la si spreca? in cazzate, prese di posizioni e bla bla.

      Ma cogliere la tentazione, palla al balzo.. vivere.. no?
      Poi se è l'ennesimo errore, amen.

      Non sopporto le tensioni di coppia: di più non sopporto la mancanza di rispetto. I silenzi.

      Ho capito da mo' che sono la partner meno ideale per tutti: c'è troppa aspettativa su di me.

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    2. C'è un piano razionale, quello di affrontare le questioni della vita per risolvere o migliorarle, direi per vivere un po' meglio.
      Poi c'è la questione della psicologia, quanto essa conti nelle interazioni, comprese quelle "per risolvere questioni e problemi".
      Un po' come la gestione del potere: quanto dedicare alla politica (in Italia molto poco) e quanto dedicare alle relazioni, alle strategie, tattiche, al pettegolezzo (in Italia quasi tutto).

      Ecco, col passare del tempo io mi rendo conto che non ho più voglia delle tensioni di coppia.
      Un po' perché vivendo le ho conosciute, un po' perché il testosterone è diminuito e i benefici delle lussuria, del trombamento (visto che io non sono capace di quelli sportivi, amorali, solo ludici) hanno marginalità, plusvalore un po' minori, mentre gli scazzi di coppia e dinamiche emotive relative hanno costi (percepiti) via via maggiori.

      La partner meno ideale...
      Ahahah
      Sai che ti dico? Cazzi sua!
      (solo che non bisogna esagerare con l'autonomia e autostima, porta a scendere a compromessi sempre meno e allontana da quei momenti teneri di cuore pelle e piccoli e grandi lussurie gaudenti).

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    3. Credimi, capitolo autostima.. sto ancora col freno a mano tirato.
      Eppure sto vivendo momenti belli.. :-)

      Non hai più voglia di tensioni di coppia: trovati una intelligente trombamica, che ti da se stessa, per poi riprendersi e andarsene, lasciandoti beato, fino alla volta successiva.


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    4. Ho sempre ammirato le trombamicizie (e forse idealizzato perchè non le conosco, come oscuri e lontani oggetti del desiderio).
      Proprio perché nonostante mi abbia dati amori grandi e belli, 'sta macchina veramente imponente e ingombrante del mio eros che si nutre di intesa/stima/sentimenti ci_piacerebbe una cosa un po' sportiva ma non è nella sua natura.
      Insomma mi piacerebbe la trombamicizia in infradito a me che mi inghinghererei in frac e camicia gemelli farfallino, scarpe e ghette ogni volta come se fosse un ballo di ricevimento a corte.

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  4. Anche io ieri sera ho avuto una discussione simile con la madre di mo figlio. Domani sera devo accompagnare G ad un appuntamento che si trova in un paese a poki km dal mio luogo di lavoro, quindi per me sarebbe molto scomodo tornare a casa e prendere G per poi tornare indietro verso l'appuntamento e infine a casa di nuovo. Dico a L di accompagnare G al treno e io lo prenderò alla fermata successiva. Non c'è stato verso, le ho detto che lei fa il male di suo figlio, che non lo rende autonomo e indipendente. Non ci vede e non ci sente, mi ha detto che può essere rapito da un pedofilo in treno. G ha 14 anni, non è più ingenuo, non ci sono nemmeno fermate intermedie.
    Ecco nonostante questo so però che oggi G tornerà a casa da scuola da solo e cucinerà anche per sua madre. Ci sono altri segni positivi.
    Cerco di cogliere questi, di capire le paure altrui, e di essere una goccia costante rompi cogliono che accellera la rottura dei muri inutili.

    Bn giornuzzzz
    _zzzz

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  5. Io sto ancora riflettendo su questa cosa, _zzz.
    Sull'educazione maschile e su quella femminile
    Sullo stimolare e sospingere e sul proteggere e trattenere.
    Noi non sappiamo cosa sia un figlio carne della tua carne.
    Purtroppo.
    Per fortuna.
    Noi abbiamo l'obbligo morale di non assecondare uteralmente l'agio rassicurante e regredente dei nostri figli.
    Io da parte mia mi chiedo come mai sia così suscettibile (scriv(ev)o di nervo scoperto) a questo feticismo acritico, prostrato all'auto senza se e senza ma.
    Forse perché anche io mi impegno per cercare di usare la testa, ho paura di essere risucchiato nei comportamenti gregari.
    Mi ha sollevato non poco la tua testimonianza.
    Forse idealizzo le donne che invece hanno tutti i nostri difetti di esseri umani, a partire dalle dipendenze.

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  6. La mancanza di elasticita' mentale reciproca e' uno dei motivi per cui i miei rapporti precedenti all'attuale finiti (matrimonio e relazione pluriennale con altro uomo).
    C'e' sempre qualcosa che l'altro vedra' in modo diverso da noi, se non addirittura opposto. Nella storia attuale i punti di incompatibilita' sono stati ampiamente smussati con concessioni reciproche...non e' stato facile ma era indispensabile per continuare. Ciascuno si e' impegnato a fare qualcosa che non amava per andare incontro all'altro. Ma e' servito. (Es: banale il montanaro odiava le telefonate, ora chiama. Io odiavo gli sms, ora glieli mando piu' spesso).

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    1. Sì, bisognerebbe avere lo spirito ecologico del lavorare nel tempo per migliorare le cose.
      Penso che sia una delle cose più belle della coppia.
      In questo caso, però, la cosa che mi ha rivegliato così violentemente reazioni ed emozioni note, è il rendersi conto che non sia cambiato assolutamente nulla.
      Per me frasi vacue, autossicodipendenza sua, viziare i figli con il grande utero oppressivo bamboscizzante.
      Per lei il mio egoismo maschile, la mia spartanità "cattiva" con i bambini, etc. (qui faccio un po' più fatica, io non sono nella sua testa).

      Siamo così lontani perché ci separammo e ci separammo proprio perché così lontani.
      Insomma, non riuscimmo nell'impresa di aiutarci e di migliorarci a vicenda.

      E' vero quello che dice Alahambra che non si deve cambiare il partner,
      Ma....
      Ma è anche vero che se un* non cambia di un epsilon allora anche la coppia è fallita. Solo i cretini non cambiano.

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  7. Tuo figlio crescerà come un ragazzo in gamba e autonomo. Per me una causa del declino di questo paese è stato il fatto di aver sottratto ai giovani l'occasione di sottrarsi alle esperienze di crescita, anche banali, pur di rendergli la vita comoda.

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    1. Tu hai origini Apuane e quello non fu certo la storia di una cultura, di un popolo ammosciato sugli agi della bambagia.
      Penso che l'educazione (e l'educazione è proprio La Cultura che cerca di perpetuarsi) sia fondamentale.
      Le madri (v. sopra la testimonianza di _zzz) tendono umanamente al trattenere e proteggere i padri a sospingere e a stimolare.
      In questa dualità di genere (ancora e sempre no, in via ideale, alle adozioni di coppie omosex se non come ultima ratio) la cultura fa l'educazione che fa la cultura.
      Rimando alle spassose osservazioni di Der Pilger sulla differenze educative, "pedagogiche" tra ItaliaMammiaMia e GermaniaMagnaCrauti.
      Ma le tue parole sono precise e sagge.
      Sottrarre ai giovani l'occasione di esperienze di crescita, anche banali, pur di render loro la vita comoda.
      Diventa un allevamento di bamboscioni così.

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  8. Non credo che mettere i figli sotto una campana di vetro sia peculiarità delle madri, credo piuttosto che ci sono famiglie dove vuoi per abbondanza di mezzi, vuoi per ignoranza, ci si illude che a spianar la strada ai ragazzi si faccia il loro bene.
    Dalle mie parti c'è ancora chi è contento se i figli si fidanzano giovani, così si calmano, stanno lontani dalle scorribande giovanili, il sangue caldo della gioventù è frenato da un legame in cui sono coinvolte le famiglie etc.

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    1. > Non credo che [...] sia peculiarità delle madri

      Beh, direi che oltre una connotazione culturale, c'è anche una connotazione di genere, Sara. Non ho dati, ma mi sento di affermare che è innegabile.
      Penso che sia più una questione di ignoranza/credenze. Ignorare che le esperienze aiutano a maturare e a diventare forti prima e saggi poi, e credere che eliminare anche le più piccole difficoltà sia un ingrediente per un buon vivere.
      Poi c'è sempre la questione, il conflitto irrisolvibile tra sicurezza (mente) e rischio/valore aggiunto/sale della vita (cuore).

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