lunedì 24 febbraio 2014

Oltre i limiti

Ho un po' di acido lattico stamani, in giro per il corpo. Ieri sono state quasi cinque ore e mezza nette di anello, ascensione prima (impegnativa solo fisicamente) e specie, discensione (impegnativa anche tecnicamente) e non è che fossimo proprio allenati. In due e abbastanza esperti di montagna e così ci siamo permessi un giro difficile.
Stavamo salendo, quasi settecento metri, secchi.
"Mi piace sempre mettermi alla prova, andare oltre i limiti" mi aveva detto _bio. Oltre i limiti è anche per il tango, gli ho risposto, ogni piccolo miglioramento ti offre nuovi limiti, più ardui.
Per quello _bio mi piace, un po' come _zzz, gente con i koglioni che va oltre i limiti, lo avevo visto in Val Grande, quelli sono compagni d'anima, uno stimola l'altro e si balla sui limiti.
A parte in sommità, dove al lago ci si arriva pure quasi in auto, con tante di sacrefamiglie e pure monnezza (che dove arrivano le auto, diocane, arriva democraticamente la massa democratica e sozza e relativo rifiutame vario, che abbiamo raccolto le nostre sporte di rifiuti, io sono ferocemente contrario alla montagna democratica e a tutte queste puttanate politicamente corrette, la montagna te la devi guadagnare altrimenti, tu, massa ben frequentata da sozzi idioti, la montagna che non ti sei guadagnato e non ti sei sudato, la tratti come una baldracca, scaricando su di Lei tutto il miserabile lercio marcio che hai dentro e quindi te ne stai a casa finedellaparentesi).
Così siamo scesi, alla fine, per una falesia, settecento metri di quasi strapiombo (ottava foto, col torrente in fondo, a sinistra la parete dalla quale siamo scesi), un sentiero in effetti pericoloso e così il CAI l'ha chiuso ma che _bio conosceva (secondo me il CAI dovrebbe mettere un bel cartello di sentiero alpinistico EE/EEA, non chiuderlo, chi prosegue lo fa per sua scelta a suo rischio e pericolo, a proposito di libero arbitrio finedellaparentesi).
Misurare quasi ogni passo, passare su microscopiche cenge, tra fonti copiose e precipizi col torrente grosso e rumoroso, a strapiombo sotto, varie deviazioni, per parte del sentiero franato, quelle che impieghi dieci minuti per dieci metri. E' esattamente la montagna di primavere, dei primi di aprile. C'è acqua (e non gelo come dovrebbe essere) da tutte le parti.
Oltre i limiti e ti senti un po' dio, una goduria pazzesca, nella wilderness assoluta, in terre così vicine ed inesplorate.










21 commenti:

  1. a me la montagna piace poco, ma l'idea di camminare e misurare i miei limiti mi piace uan cifra. neve non ce n'era, quindi non avrei cristonato

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  2. Diciamo che i limiti che tu frequenti, e quindi oltrepassi, sono quelli inerenti la complessità nelle relazioni umane e professionali (anche nella corsa, come leggo frequentemente ma quelli sono pura resistenza fisica, gli altri sono molto più articolati). Sono scenari diversi e, diversamente difficili.
    Ciascuno frequenta i limiti nei quali sente di poter vincere, direi.
    Neve?
    Fino a 1300 quasi nulla (noi abbiamo fatto 600 - 1300 e ritorno). Primule, bucaneve. Stagione avanti più di un mese.
    Che strano, sembrava di essere ad aprile.

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  3. Queste foto sono davvero bellissime! Misurarsi con i propri limiti e' importante, superarli...una soddisfazione impagabile. E' un po' come l'orizzonte: pensi che dopo non ci sia nulla, ma se fai un passo, si sposta sempre, e tu intanto avanzi. Bellissimo.

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  4. Interessante che, chi va in montagna a piedi, zaino in spalla, si riporti a casa la spazzatura, a differenza di chi va in montagna in auto, pare.

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  5. Quando decidi di fare una randonnée nel casentinese avvertimi che ti allestisco campo base a brisighella :)

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  6. Foto bellissime, la montagna è bellissima.

    Peccato la mia innata pigrizia....

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  7. x Spirito Libero:
    Quasi la metà sono uscite male o erano poco significative non le ho pubblicate. Grazie.
    Era solatio l'appennino ieri, ma anche cupo. Non sapete quanti borghetti fantasma, abitati solo qualche settimana all'anno, ci sono. Sono case chiuse, sbarrate, morte per tre stagioni su quattro, hanno un che di cupo. Anche piccole case belle bellissime, in pietra. Interi borghetti senza un comignolo fumante che è il segno distintivo, inequivocabile e preciso di case abitate.
    E così ieri c'è stata questa cupezza diffusa che poi abbiamo trovato anche nei versanti a nord o in ombra (solo non ancora arrivato o già andato) fradici, di macigno scuro imbevuto di acqua (e terribilmente scivoloso). Come se quei monti avessero assorbito, oltre ai 1000mm di accumulo di precipitazioni, una quantità enorme in due o tre mesi, anche il giriogre di questo autunno senza fine (perché l'inverno che è mancato è sì freddo ma anche sereno e soleggiato).
    Ecco, ieri siamo passati, come in una doccia scozzese ripetuta, da questo solo colori primavera all'autunno cupo grigio fradicio e infinito.
    So che ti piace la montagna e ho notato la tua sensibilità, Spirita. :) :*

    x Ele781:
    Non solo in montagna, anche al mare.
    Dove arrivano le masse, la gente, con l'auto, arrivano, statisticamente, molti più incivili.
    Per quello sono a favore di una Natura di wilderness, dove ci vai solo faticando e se ti impegni.
    Non è una regola, un procvesso certo, ma se arrivi in alcuni posti dovendo faticare, significa in qualche modo che hai una passione che ti ha fatto superare le difficoltà. E, ancora statisticamente, è più difficile che uno che ama un luogo lo deturpi.
    I miei amici ed io non solo riportiamo a casa i nostri rifiuti, ma abbiamo sempre delle sporte in zaino che riempiamo raccattando quelli che incontriamo lasciati dai pezzi di merda.
    Lasciare il mondo meglio di come lo si è trovato.
    Oltre ad essere, spesso, molto sempllice, da grande soddisfazione.

    x m-a-r-c-o:
    Oh, casentinese...
    Andammo a visitare le cascate dell'Acquacheta (che acqua, mannaggia li mortacci sua quella notte).
    A proposito, di quella volta
    ora ho capito chi sei... :)
    Diciamo che tra i desiderata c'è un giro dalle parti di Sasso Fratino, più giù nel parco. A San Benedetto in Alpi comprai la carta ho la carta e la posso usare per programmare dei bei giri. Grazie della proposta.
    Girare con i locali "che amano Natura e certi luoghi" permette di scoprire delle chicche. Grazie... in anticipo!

    x diamanta:
    Anche io sono pigro. Per quello sono contento che ho degli amici con i quali ci stimoliamo a vicenda. Se uno non è molto motivato, l'altro pungola, propone, tira.
    Quando sono pigro, faccio un semplice bilancio tra sminchiamento e quello che comporta e tra impegno e quello che comporta, vado, anche emotivamente, con la mente a come mi sento durante e anche dopo un'uscita impegnativa. Lo sminchiamento soccombe di brutto ogni volta,
    Lo faccio anche quando sono stracco e devo uscire in milionga, spesso dovendomi fare il viaggio da solo.
    Immaginare il durante e il dopo.
    Funziona!

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    1. Ecco mi mancano gli amici attivi che mi spingono a fare :)

      Il trucco del pensare il durante e il dopo in questo periodo non funge con me, mi faccio gli sgambetti mentali di sola :D

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    2. Gli amici ... servono anche a questo.
      Così, in effetti, c'è qualche difficoltà in più.

      Il "pensare a dopo" può funzionare quasi automaticamente se hai un certo vissuto. Prima? Bisogna usare qualche tecnica di dinamica mentale, ad esempio.
      In qualche modo bisogna trovare il modo giusto al periodo personale giusto per vincere l'inerzia.

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  8. Condivido in pieno il tuo discorso sulla non democraticità della montagna.
    Che non è per tutti perchè è molto più di ciò che vedi.
    Che non la senti tua se non te la sudi e arrivare a quel lago scarpinando ha tutto un altro sapore che arrivarci comodamente in macchina.
    Che se non ci entri e non la conosci davvero, con i suoi profumi e colori e pericoli pure, allora continuerai a snobbarla.
    Che lei è come una donna, di quelle forse di altri tempi, di cui vedi solo la punta dell'iceberg e poi sta a te cercare di conoscerla e comprenderla fino in fondo. Con rispetto, in primis.
    Cosa che spesso manca in quel democraticamente corretto, ahimè.

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  9. 1300 metri???

    qui l'abbiamo ancora a 500 mt, anche se il caldo di questi giorni ne sta sciogliendo parecchia

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  10. io ho detto che allestisco il campo base, mica che ti ci porto (conosco pochissimo la zona :)

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  11. x Olivia B.:
    Precisazione:
    La non democraticità dei luoghi in cui la Natura è ancora in buono stato, tra essi anche la montagna.
    Altro che snobbarla, magari la snobbassero e ne stessero lontani.
    A disprezzarla, a usarla e a insudiciarla.
    Infatti la Natura è la Prima Donna, la Prima Madre, Colei che da la vita. C'è una similitudine, una identità pazzesca tra Femminile e Natura.
    Qui poi si va sul tantrico e non voglio allargarmi troppo.

    x Charlie Brown:
    In appennino, versante settentrionale, dai 1550 in su, diciamo.
    Stamani era freddo, prima brinata seria dalla prima metà di dicembre.

    x m-a-r-c-o:
    Oh, pensavo fossi appassionato escursionista - appenninista pure tu... :-O

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  12. “[ ... ] io sono ferocemente contrario alla montagna democratica e a tutte queste puttanate politicamente corrette, la montagna te la devi guadagnare altrimenti, tu, massa ben frequentata da sozzi idioti, la montagna che non ti sei guadagnato e non ti sei sudato, la tratti come una baldracca, scaricando su di Lei tutto il miserabile lercio marcio che hai dentro e quindi te ne stai a casa finedellaparentesi).”

    Spettacolare.

    Bel post, mi fai venire voglia di andare in ... no ... vince l'Intorpidimento Tossico Urbano !

    +_____+

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  13. io ho bisogno di vegetazione, di bosco, se no mi annoio.
    Belle foto!

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  14. x Marco Poli:
    Ora che le giornate si sono allungate, che un po' di sole appare dopo molte settimane di splendido tempo piovoso, viene voglia pure di goderselo in qualche ameno posrticino, con prati, alberi, fiori, etc.
    Tu proprio niente?

    x Sara:
    Tu, morgana, sei fortunata perché senti la Natura come parte di te, hai ancora questo legame d'anima con la Grande Madre.
    Mi fa piacere che ti siano piaciute le foto.
    Facciamo che ora le commento.

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  15. Foto 1
    Foto 2:
    Monte Nuda, parete nord-ovest del Corno alle Scale, monte Cupolino, valle del Dardagna

    Foto 3:
    Libro Aperto, Cima Tauffi, Cimoncino e Cimone

    Foto 4:
    Foto 5:
    Lago di Pratignano

    Foto 6:
    Una delle numerose e meravigliose fonti nella falesia che precipita per 700 metri nella valle del Dardagna

    Foto 7:
    Foto del Dardagna che scorre in fondo, ad un terzi circa della altezza della falesia, durante la discesa.

    Foto 7:
    Insediamento antico (a naso conoscendo un po' l'architettura d'appennino di queste parti direi un 1600 ca.) nella valle del Dardagna.

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  16. domenica son passata dai 2.000 metri (fottio di neve)
    agli 0 metri: spiaggia, un sole, un mare .. tutto bello :-)

    le scarpinate in montagna le riservo per l'estate e per l'autunno.

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  17. escursionista alpino piu' che appennino, ma ora il mio tempo libero finesettimanale e per le viti e la campagna. Magari, ci scappa una randonée primaverile. parliamone e mi preparo psicologicamente (che fisicamente e' comunque uno strazio)

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  18. x meEJ simple:
    Dalle cime al fondo.
    2000m è il dislivello massimo che si può affrontare in un giorno che, sostanzialmente, è la quota di dislivello che un homo sano e allenato può superare con i propri mezzi in un giorno.
    Se sei in salute e pischello puoi trasgredire e fare anche di più anche se, il rischio anche solo di malesseri, è elevato. Se non sei in buone condizioni fisiche di salute o via via più in là con gli anni è bene non violare quel limite.
    Beh, anche in primavera le scarpinate, pure quelle al mare, non sono male.

    x m-a-r-c-o:
    Oh, bel tempo quello che ti dedichi, viti e campagna... :)
    Guarda, fisicamente ero a zero allenamento.
    Ieri gambe di legno (non ti dico a lezione di tango e poi a risalire verso casa...).

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  19. UUIC, mi ricordi quel che son stato. Ora mi sono arreso, ed è triste assai. Rimangono tanta amarezza e tanti rimpianti.

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