lunedì 31 marzo 2014

Senza è faticoso

Ieri ho sgobbato forsennatamente da mattina a sera. Ho fatto il casalingo, il massaio, il lavapiatti, il cambusiere, il cuoco, il colfo, lo stiratore, poi l'insegnante di matematica e geometria, ancora il cuoco e poi il cantiniere che sono riuscito perfino ad imbottigliare altri dieci litri di vino prima di crollare. Non sono riuscito ad andare a raccogliere tarassaco, per farci una bella insalatina come si deve, la sera.
Avevo un po' di malinconia a sera, forse anche un po' di down.
I carichi di studio del liceo di UnBipedinone ci segregano, di fatto, in casa, tutte le domeniche che siamo insieme. Il sabato egli ha la pedata, 'na sorta di rito che l'altro ieri è iniziato alle 15:15 e finito alle 18:30, non è che poi puoi fare molto altro. Così compiti, ripassi e ripetizioni mie a 'sto bipede rimangono la domenica.
Ero stanco e sereno ieri. Perché avevo lavorato con amore, direi. Amore per 'sto figlio con cui mi sono riprodotto e pure per me. Però, ... però non ero riuscito ad uscire una mezz'ora, quando eravamo sul punto, abbiamo iniziato geometria, almeno ci siamo messi in loggetta al sole, prima che tramontasse. Forse la malinconia ha avuto anche origine dal rendersi conto del tempo che passa, non ho spaccato, come l'altra volta, sui polinomi. Una dimostrazione l'ho svolta anche in maniera algebrica, ma il mio bipede non c'ha capito granché e, ritengo, non fosse la strada giusta, quella, visto che intuisco si potesse dimostrare in modo solo e completamente geometrico. Ho vissuto, per la prima volta, un senso di impotenza, non poter aiutare il mio prodotto. Per quanto piccola, questa disavventura, permette di comprendere come l'impotenza sia una delle cose più dolorose al mondo.

Ho scritto a _ela che io non ho la sua fede che da un senso in più al sacrificio. Quella della fede è un dono e pure un pacco, perché poi ti lessa e spinge a mettere il tuo ben-vivere nelle mani di terzi. Solo che a volte senza è faticoso.
Eppure con UnRagazzo, mi rendo conto, è sempre più bello. In quei due giorni scarsi torniamo in grande comunione, e sintonia. Sono papà ma anche amico caro, lo zio preferito, un respiro di libertà e trasgressione rispetto alla chioccia madre. Ieri _zzz mi ha scritto che _zzzino con quattro amici parlano di sesso che noi a quell'età pure non ci immaginavamo (e che _zzzino si è fatto la barba la prima volta).
Ci siamo rasserenati un po' vedendo un pezzo di Ratatouille prima di addormentarci. In fin dei conti, 'sta felicita, che solletica e rinfranca i nostri Ego, sono anche queste piccole cose, il sacrificio di diventare genitore matto e disperatissimo a tempo pieno H24, anche solo per due giorni. Forse non sono abituato a questo e così ne soffro e ne godo.


18 commenti:

  1. Non so se senza sia più faticoso con o senza, ma credo che nella vita di una persona a prescindere, ci siano momenti di fatica e momenti di relax e che ci si allena anche alla fatica.
    Se non se allenato la avverti di più. Se sei allenato quello che ad altri appare insormontabile a te appare una sciocchezza.

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  2. Senza fede è piuù faticoso.
    Ma... visto che la fatica è anche grande gioia e felicità, è pure meglio.
    La mia condizione di padre divorziato, separato, in effetti mi esonera da un sacco di incombenze da una parte, ma dall'altra non mi permette mai di essere allenato.
    Un po' come andare in montagna. Il fatto di andarci poco, saltuariamente, significa non prestanza fisica, mancanza di allenamento, ma pure non essere assuefatti alla sua grande bellezza.

    Buondì, diamanta!

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  3. io lo risolta facendo poco o niente con mia figlia, da un punto di vista scolastico. si arrangiasse sua mamma, assumendosi oneri e onori

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    1. dio, che strafalcione che ho scritto !

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    2. Sto pensando che sia una sorta di meccanismo di ottimizzazione della merte, una sorta di write-before.
      A me capita talvolta mettendo l'apostrofo all'articolo indeterminativo maschile.
      Un'errore. Per non dimenticarmi con il femminile lo metto anche al maschile, quando scrivo in fretta.

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  4. Noo per me non è possibile.
    In geometria, algebra, fisica, analisi, trigonometria, etc. il ganzo voglio essere io.A volte non più così ganzo. Sgrunt.

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  5. Ti stimo. La matematica è un casino (mai quanto fisica), e anche a saperla benissimo non è facile infilarla nella testa di un'altra persona.

    Oh mi sento insignificante con la mia domenicalunatica, sole e mare :-)

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  6. da come ne scrivi sembra che tu stia comunque facendo il tuo meglio possibile, la perfezione è una brutta cosa ;-)

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  7. Non è un dramma non spaccare, o quanto meno non deve esserlo.
    Vedo o sento di taluni genitori che pompano i figli ad essere l'eccellenza scolastica.. a che pro?
    S'arriva dove la curiosità spinge, supportata dalle proprie qualità.

    Penso che il clima che crei attorno a tuo figlio, sia un bel modo di spaccare :-)

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  8. x Wannabe Figa:
    Io ero ganzissimo in matematica, algebra, analisi ganzo in geometria. In fisica ganzo (all'UNI perché allae superiori ho avuto il peggior, il pù schifoso, marcio, lavativo insegnante merda dell'intero mondo, alle superiori non ho avuto, di fatto, fisica).
    A volte un po' meno ganzo (tipo Fisica 2).
    Il mio bipede, tutto sommato, fa tante cose in più rispetto a me e studia anche di meno rispetto a me. A scuola se la cava benino ma non benone come me.

    x Charlie Brown:
    Sì, ieri ci ho dato dentro di brutto, cercando di fare il max per lui e pure per me.
    Non ho scritto, ad esempio, di cosa ho fatto in cucina. :)

    x Luna tica:
    Hai ragione da vendere: a quale pro l'eccellenza scolastica? Oddio, in sé è sempre un'eccellenza, ma non l'unica nella vita.
    Io non ho mai avuto aiuto dai miei né, tantomeno, lezioni di ripetizione. In effetti mi fa strano che sono lì a dare ripetizioni a mio figlio.
    > S'arriva dove la curiosità spinge, supportata dalle proprie qualità.
    Vedi come sei saggia, mia consigliera? :)

    Sì, stiamo bene.
    Anche se c'è stato uno scazzino, sabato.
    Uscito dala partita della pedata, una cosa l'altra, voleva a tutti i costi lo portassi dal barbiere a farsi tosare la crapa, ora vanno di moda tutte quelle creste tra i pedatori,
    Passa un quarto d'ora, vedo che non si va avanti: la stima del barbiere di 30' diventano, a mio modestissimo avvviso, almeno 45'. Gli faccio il segno "Smammiamo!"
    Ecco, mi ha tenuto un po' (mezz'ora) il muso, poi è passato.
    Io sono arrivato a casa e mi sono messo a fare il cuoco, abbiamo mangiato a un quarto alle otto, almeno un'ora prima di quanto sarebbe successo se non avessi imposto lo smammamento.
    Però dopo si è ripreso. Dice sempre che quando gli faccio la pappa bbbbona poi si rasserena.
    Eheh :)

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  9. Il "colfo" ^_^, non l'avevo mai sentita, mi ha fatto sorridere ma e' vero...quando i figli sono a casa, diventiamo tutti/e un po' cosi'. Tra spesa, riordino, compiti...non resta molto altro da fare. Pero' i week end che sta con me sono pieni e sereni. Quando non ce l'ho ecco...mi viene alle volte un po' di malinconia.
    La fede...dicono sia un dono, io credo sia un percorso, non credo ai dogmi impartiti dall'altro (né politici né religiosi) ma dal dialogo che nasce dentro noi stessi con cio' che ciascuno chiama come vuole: divino, natura, mistero. Buon inizio settimana, Man. ^_^

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  10. Il colfo l'è carino, nevvero?! :)
    Ieri gli ho detto che gli va bene ancora qualche mese, fino a giugno. Poi la tirannia delle uscite scarpinatorie in natura e montagna riprenderà. Rideva e temeva. >>:)

    La fede?
    A _ela scrivevo che è un dono.
    Ma ripensandoci è pure un pacco. Parlo della fede religiosa. la fede in sé comunque è forza e debolezza, elevazione e degrado.
    Buondì a te Spirita.

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    1. Anche io non vedo l'ora di riprendere con le belle escursioni :). Per me la fede e' sempre stata un aiuto nei momenti difficili, non l'ho mai vissuta come un insieme di precetti e proibizioni. Forse di questo devo ringraziare mia nonna, che a volte bestemmiava pure pero' aveva tanta fede e questo l'ha aiutata in tanti momenti terribili della sua vita...poi non so...sono cose molto personali...c'e' chi la vive bene e chi la vive male o non la vive affatto...ognuno segue una sua strada...

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  11. Il mio bipede era preoccupato, ahaha, quando gli dicevo che la pigra pacchia casalinga finirà a giugno. :)
    Le restrizioni che la fede religiosa impone con precetti e divieti non sono i condizionamenti più gravi. Il condizionamento diventa grave (e ciò è assai diffuso) se la fede diventa transfer, aspettativa passiva, delega, deresponsabilizzazione.

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  12. Ma figurati, tu spacchi tantissimo.
    Io in matematica facevo schifo. No, non è vero, perché faccio ancora schifo.

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  13. Più volte qui ho scritto che, probabilmente, senza studiare, farei fatica a passare un esame di licenza media superiore. Spaccavo parecchio ora gran parte delle brillantezze sono opache d'oblio.
    Tu avrai altre eccellenze (e secondo me non ti mancano :)

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  14. Piccoli momenti di ordinaria felicità.
    Roba che volendo, han tutti. Roba che non tutti sanno vedere.

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  15. Benvenuta gioia!
    Arrivai da te da Francesco, hai un bel luogo. :)
    Felicita'... direi piu' serenita' che felicita'.
    Serenita' di aver fatto le cose con amore, con un senso del sacro. Io non sono migliore di altri. Riesco a vivere questi piccoli momenti perche', come padre separato, sono rari.
    Grazie per aver commentato.

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