venerdì 12 dicembre 2014

Fatica, lavoro



Stavo già camminando verso la stazione che... chissà quando ci sarà il treno di ritorno. Poi nel freddo intenso mattutino (erano le sette) ho alzato lo sguardo e ho visto il sereno così terso. Gli stimoli peripatetici mi hanno portato all'anima, ad ascoltarla: mi sono girato, retrofront!, sono tornato a casa, ho lasciato lo zainetto, ho preso zaino, scarponi e bastoncini e sono salito fino alla vetta di Monte _aro sopra casa.

Sono confuso: non so cosa pensare di questo sciopero: il principio del licenziamento ingiusto è giusto ma.. come spesso avviene, c'è una prassi giurisprudenziale aberrante (non riesci più a licenziare criminali, assenteisti, ladri, etc.) e un uso distorsivo, speculativo delle leggi. Puoi fare molto lavoro eccellente con un cacciavite, ma se lo usi per vandalizzare il treno?
Sono altre le vie per cercare di salvare la società da questo avvitamento della crisi. Domani mattina ore nove saremo in parecchi al coordinamento tra i nostri sei, sette GAS: pesare, suddividere, spacchettare, fare pacchi, caricare, scaricare. Lavoro anche quello, ma io ci trovo un senso, oltre alla fatica e al piacere.

Ho fatto 600m di dislivello in settantacinque minuti circa: ho percepito la fatica (mentale) dell'assenza di allenamento. Anche il lavoro è fatica, asprezza. Non esiste un lavoro sempre bello, sempre lieve, poco. Il fare sacro (sacri-ficio) è stringere i denti, resistere alle avversità, vivere il dolore senza il quale non c'è il piacere. Ma per fare cosa? La dimensione spirituale della vita torna con le sue domande, alla fine dei ragionamenti.
Sulla radura a pochi passi dalla vetta, mi sono disteso, al sole. Mi sono appisolato quasi un'ora, come una lucertola stanca.
Sono scappato dalla mia fatica del lavoro per camminare sulle foglie, per sassi ancora ghiacciati, camminare sul senso del lavoro, della fatica, della fatica del lavoro.
Io trovo beneficio nell'abbraccio con la Natura e anche me stesso, perso nei flutti di una società che sempre più spesso non capisco.

21 commenti:

  1. Hai risolto con un post magnifico il senso del lavoro, della vita, del sacrificio vano che meccanicamente mettiamo, quotidianamente, al servizio di un arricchimento arido che, in realtà, impoverisce tutti noi, anche quelli che rimarranno sepolti da un patrimonio pazzescamente inutile. Il tuo sonno al sole ha arricchito le tue cellule di sogno e pace come pochissime altre attività. Il tuo lavoro al GAS oggi avrà senso come il mio tener in braccio bimbi neri leggendogli negli occhi un gioia tutta stropicciata della quale noi siamo incapaci.
    Spero ti legga un mondo, e provi a comprenderti, più serenamente di come noi non comprendiamo più, invece.

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    1. Franco, ti ha preso, questa pagina!
      Sgobbato oltre cinque ore, stamani.

      Io ti inviterei anche a considerare le madri di quei bambini africani.
      Se vogliamo che ci sia una soluzione all'esplosione di crisi in Africa e'lavorando su emancipazione e diritti sessuali, riproduttivi delle donne africane che potremmo fare qualcosa.

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  2. Approfitto di questo tuo post, Mann, che mi riporta agli odori famigliari della terra ed al suo abbraccio. Come sai, ne so qualcosa anch'io : )
    Sai anche che mi piace leggerti immerso in questo ambiente, quando non sei logorroico (prendila con il sorriso come faccio io, mi raccomando).
    Mi piace ciò che ha scritto franco, qua sopra, e mi trovo d'accordo.
    L'aria è pungente, anche oggi, non c'è il sole ma è ugualmente benefica.
    : )

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    1. Grazie Lisa.
      Ogni tanto riesco a scrivere qualche pagina piu' concisa.

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  3. Che post?

    Ultimamente indago le emozioni, i sentimenti, le parole come vengono usate ecc. Oggi è un'altro giorno e tutto sembrerà come al solito; questo succede perchè sta venedo meno il gusto di interrogarsi con saggezza su ciò che siamo diventati...stiamo baipassando ciò che siamo dentro, tutta la nostra brevissima storia...e in questa dimenticanza è stato escluso l'aspetto spirituale che ogni cosa ha in sè ed è li in attesa del risveglio-

    Ecco tu nel post sottolinei il valore dell'integrarsi con la Natura,e aggiungo, viverla per quella che è...come dovremmo fare, d'altronde, un po tutti, buttando al vento i condizionamenti e le parole inutili, le illusioni ecc.

    Concludo: La vita è un'opera d'arte, che lo si sappia o no, che ci piaccia o no...e solo affrontando le situazioni impossibili, che possiamo comprendere quali scelte vanno fatte, anche se possono appareire impossibili.

    Buona giornata.

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    1. Non solo il rapporto con la Madre.
      Gli stessi lavoro e fatica sono dispositivi spirituali.
      E domande sagge sul lavoro portano ad affacciarsi su abissi.
      Sull'affrontare situazioni impossibili... non vado oltre ;)

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  4. Viviamo una vita regolata da orari, scadenze, doveri...lavorare si deve...ma sarebbe avere meno gadget e consumi inutili per cui si deve guadagnare di piu' per forza al fine potersi permettere un tenore di vita che poi nemmeno ti puoi godere...
    La vera ricchezza e' il tempo. Tempo per gli affetti, per le cose che si ama fare, per sé stessi.
    Dovrebbe essere cosi'. Ma la maggior parte preferisce avere l'Icazz e il vestito firmato. Poi si lamentano pure che il costo della vita sale....cioe'...ci sono persone che buttano via stipendi per cazzate e poi si lamentano del prezzo del pane che sale....non l'ho mai capito, né mai lo capiro'...

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    1. Io ho fatto anche un atto di decrescita:mi mancheranno un tot di bigliettoni a fine mese, ma io me ne sono andato al Teatro della Grande Bellezza, solo io, la mia fatica, la bellezza, il mio tempo.
      Sono stato un disastro per il PIL.
      A proposito: sempre con il mio Nokia sgarrupato da 29€.:)

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    2. R spirito libero,Anche il pane non andrebbe comprato dal fornaio ma fatto in casa con la pasta madre; quanto ai consumi inutili della nostra società,rimanendo in europa, sono per la maggior parte i servizi alla persona più complessi ed energivori...Quindi la questione è tutt'altro che semplice da affrontare.

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    3. Sì, servizi alla persona (e anche qui ci sono sprechi e dissipazioni fuori da ogni logica) e consumismo di beni posizionali e tecnologici fuori da ogni logica.

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  5. Insomma, la Camusso ringrazia il cielo mattutino che ti ha fatto astenersi dall'andare al lavoro.

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    1. Devo ancora decidere se segnero' sciopero o permesso non retribuito. ;)

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    2. Ho segnato permesso retribuito
      (non si può permesso non retribuito quando hai ancora permessi da "consumare").
      In effetti, io non avevo intenzione di sciopero e... sono stato attratto dalla montagna dalla bella giornata.
      Se avessi potuto usufruire di permessi non retribuiti sarebbe stato un atto, unì'azione di decrescita molto felice.

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    3. io fossi stato il tuo capo non te lo avrei concesso. non trovo corretto sia stato chiesto a posteriori

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    4. Questa è una obiezione ragionevole.
      Ma...
      Paradossalmente è un periodo di lavoro diciamo blando in azienda. Sono già state programmate chiusure forzate nel periodo tra Natale ed Epifania proprio per forzare dipendenti a... smaltire ferie e permessi.
      Da questo punto di vista è un... favore all'azienda.

      Del resto io ho capito proprio perché Lupi aveva tentato di precettare i ferrovieri.
      Probabilmente l'incertezza sulla logistica ha tenuto lontani anche non pochi indecisi.

      Di base la questione, comunque, - è vero! - è stata causata da una mia incertezza.
      Del resto io non mi sono mai tirato indietro quando ci sono straordinari da fare senza mai aver chiesto né voluto un euro in più.
      Non siamo lineari nel lavorare.

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    5. vabbè, ha fatto comodo a tutti dai.....

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    6. Io ho sempre detestato il fatto che gli scioperi vengono messi in prossimità di fine settimana, festivi. Li squalifica.
      E io stesso sto perdendo colpi, sto corrompendomi. Ragionavo anche di questo salendo, nel silenzio, in montagna.
      Sì, per me è stata una occasione di tornare in montagna, sabato fino al primo pomeriggio ho sgobbato duro col GAS, ieri tempo uggioso, non sarebbe stato possibile andare in montagna

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    7. mah, lo sai che col lavoro io ho un rapporto diverso per adesso.......

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  6. E' così: apparteniamo tutti a Madre Natura.

    Il mondo non lo hai capito tu ma, francamente, non lo ha capito nessuno.
    Forse ognuno di noi ha una scheggia di verità e il mosaico andrebbe composto incastrando tutto in un'opera impossibile.

    A noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura

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    1. Quella e'il grande spauracchio, nottebuia.
      Probabile che molte frenesie e compulsioni siano anche per non andare a cio' che il fato prevede per ciascuno, infine.

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