martedì 7 luglio 2015

Uno di undici - 1

Questa volta il gruppo era di undici. Diciamo dodici con la presenza, sgradevole, del merdoso caldo africano. Sto iniziando a detestare l'africa non solo per l'invasione umana ma anche per quella climatica.
Alpino boreale si diceva una volta. Già.
Del resto questo mondo viene stravolto sempre più dalla massa umana e il clima restituisce, cogli interessi, la forsennata attività antropica che consiste nel prendere il carbonio fissato in ere alla forma solida e di rimetterlo nell'aria. Plutone, in confronto all'attività satanica della speecie era un pivello.
Sollecitazioni termiche. E umane.
Per una persona che passa parte importante della sua vita da solo, le sollecitazioni imposte da un gruppo di undici, in alcune occasioni - quelle comunitarie - casinaro, sono notevoli. Sono  intollerante al disordine e me ne sono accorto piuttosto bene. In questo caso la montagna è stata terapeutica e potenziante non solo per il contatto colla natura, la fatica, ma anche, in questo caso, con l'umanità.

Eppure non c'è solo l'inferno nell'altro, come diceva Sartre. C'è anche il paradiso, ovvero il piacere di contatti con persone nobili che portano luce e saggezza, sapienza e conoscenza delle radici locali, del politeismo animista precristiano, della metafisica degli indiani d'america e di altre vie allo spirito. Capire e comprendere lo straordinario potenziale della natura, dei rimedi che in essa ci sono per i problemi che in essa ci sono. Solo che devi essere fine, attento, intelligente, saperti impegnare.

Cotto dal caldo terribile della salita - in undici dovresti essere un dittatore feroce per imporre la disciplina anche negli orari - così, un po' in fase intima, meditavo osservando il Corno Miller, la fantastica corona di guglie piramidali grigio azzurrine, il ghiaccio azzurro scoperto di neve, il ghiaccio fossile che si stava squagliando al sole, per questo clima infernale.
La cottura del sole feroce mi aveva reso ancora più debole rispetto alla magnifica fantasmagoria della Natura. Ci furono millecinquecentometridighiaccio sopra di te, una volta. Tutto passa, tutto corre, fluisce. Sei un nulla nell'universo delle spazio e del tempo.



7 commenti:

  1. Corno Miller... eri in Trentino?

    WOW, che bella foto!

    Torrente/cascata impetuosa!

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    1. Corno Miller... grupop dell'Adamello, una valletta camuna.
      Quello scroscio di acqua sotto il sole terrificante era una grazia degli dei, era freschezza e ristoro.

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  2. Uomo pero' ecco...addebitare on toto agli africani il clima torrido e' esagerato… il clima e' diventato cosi' anchecper via dell'effetto serra prodotto dal nistro mondo occidentale negli ultimi decenni e ora dalla Cina, che brucia carbone a a gogò cielo aperto… e poi dal fatto che siamo in una fase calda del sole. Diamo a Cesare quel che e' di Cesare. Bellissima la cascata, fa venire voglia di tuffarsi "a bombazza" :)

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    1. ma lui ha dato colpa all'Africa, non agli Africani

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    2. x Spirita Libera:
      Se avessi iniziato a disquisire sulla scellerata combustione di "carbonio fossile" avrei dovuto scrivere molto.
      L'espressione "l'invasione umana ma anche per quella climatica" fotografa una realtà ma non entra nelle cause di quei due fenomeni.

      Mi risulta che il l'attività solare sia in fase calante, dopo il picco dai aprile del 2014,

      x Francesco:
      L'invasione migratoria è il risultato di una crescita demografica fuori controllo le cui responsabilità sono in gran parte degli africani stessi.
      L'invasione climatica è dovuta allo spostamento verso nord della cella di Hadley la cui responsabilità è ... Di chi è?
      La distruzione cementizia di milioni di ha di territorio che ha reso parti d'Italia una unica, ininterrotta crosta morta di cemento e catrame di chi è colpa?
      Potrei andare avanti per tre ore a elencare problemi che sono cause di questa africanizzazione climatica dell'Europa nonché subtropicalizzazione del mondo.
      Crescere è bello, è gioioso, è eccitante.

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  3. Ecco la fatica...come dire se non ti tagli non puoi conoscere il dolore. Mi piace questo post, dalle cose che scrivi si percepisce il dolore morale, fisico, interiore d'amore per la casa comune: Madre terra !

    ti saluto UUIC.

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